Dna con effetto grafico

Le mille e una sfide della clonazione di capelli

Negli ultimi anni, la clonazione di capelli è oggetto della ricerca scientifica e della speranza di molti. Sono molte le difficoltà superate e i passi avanti fatti della ricerca, ma bisogna ancora affrontare mille e una sfide prima che questa ipotesi diventi realtà.

Breve indice di questo articolo


➨ Clonazione capelli: le sfide della scienza
➨ Battere l’avversario, la FUE
➨ Copiare i trucchi dell’avversario
➨ Insegnare ai capelli a crescere
➨ Insegnare come “comportarsi da capelli”
➨ Insegnare a non impazzire
➨ Clonazione dei capelli a prezzi competitivi
➨ Clonazione di capelli e sfide della scienza

Clonazione capelli: le sfide della scienza

Sfida #1: battere l’avversario, la FUE

Dna visto da vicino

Il primo stimolo della ricerca scientifica è il progresso. Anche per la clonazione dei capelli – una tecnica che potrebbe rivelarsi rivoluzionaria – la prima sfida in assoluto consiste nel superare il suo avversario più forte, il trapianto di capelli con tecnica FUE e il trapianto di capelli con tecnica FUE Zaffiro.

Questo tipo di tecnica consiste nell’estrazione e impianto delle unità follicolari dalla zona della testa più folta a quella affetta da calvizie. I bulbi prelevati vanno dai 2000 ai 5000 circa, a seconda del paziente.

L’amaro limite di questa tecnica appare subito chiaro: il paziente deve avere una buona zona donatrice per ottenere un buon risultato. Il rischio è infatti di coprire la zona calva, ma di depredare allo stesso tempo quella donante.

L’uso di unità clonate elimina la necessità di un’ampia zona donante. Per una clonazione di capelli, i bulbi prelevati sono infatti solo un piccolo campione di massimo 100 unità, che poi verranno moltiplicate in laboratorio.

La clonazione porta una novità assoluta per coloro che prima avrebbero ricevuto un “no” da parte della clinica. Un buon esperto di trapianti è costretto a malincuore – ma per correttezza – a sconsigliare l’operazione nel caso in cui la zona donatrice non sia abbastanza folta.

I dati di Bio Hair Clinic, per esempio, mostrano che il trapianto viene sconsigliato a circa il 40% degli interessati per vari motivi, tra cui il principale è una zona donatrice che non possiede un adeguato numero di bulbi.

Allo stesso tempo, però, la percentuale di successo dei trapianti effettuati è molto alta, come testimoniano le recensioni dei pazienti sulle esperienze del loro trapianto di capelli in Turchia.

Sfida #2: copiare i trucchi dell’avversario

Da un lato la clonazione capelli una grande innovazione, dall’altro non si lascia scappare i trucchi della prima in classifica, imitandone parte della procedura.

Le fasi di un trapianto con bulbi clonati potrebbero essere le seguenti:

  1. Estrazione: un campione di bulbi sani e forti deve essere prelevato dal cuoio capelluto della zona donatrice. La quantità di unità estratte è inferiore rispetto a quella necessaria per il trapianto di capelli con la tecnica FUE.
    Come per quest’ultimo metodo, inoltre, il prelievo di ciascun follicolo pilifero avviene sotto anestesia locale.
  2. Clonazione dei capelli: i bulbi vengono conservati e clonati in laboratorio. Dopo circa due settimane i nuovi capelli sono pronti per il successivo impianto. A differenza della FUE, quindi, il paziente dovrebbe tornare in clinica per la seconda parte dell’operazione.
  3. Impianto dei capelli: I capelli clonati vengono impiantati nella zona ricevente calva, sempre previa anestesia locale.

Dopo l’impianto dei capelli, bisogna “domare” il capello artificiale. Le cliniche tricologiche potranno offrire questi nuovi follicoli rivoluzionari, solo quando la ricerca sulla clonazione avrà superato i seguenti ostacoli.

Sfida #3: insegnare ai capelli a crescere

Da 40 a 120 è in media il numero di capelli che perdiamo al giorno. Non si verifica una totale perdita di capelli, poichè ne ricrescono continuamente di nuovi, che vanno a “sostituire” quelli finiti sulla spazzola.

Dai primi risultati della clonazione, è emerso che le unità follicolari artificiali non hanno questo “istinto” di far ricrescere altri capelli. La sfida consiste quindi nell’ “insegnare” all’elemento clonato a imitare il ciclo vitale di un capello naturale.

Gli esperimenti sono stati condotti finora solo su cavie da laboratorio. I topi hanno perso i peli clonati che avevano portato a termine il loro ciclo di vita e che poi non sono più ricresciuti.

Sfida #4: Insegnare come “comportarsi da capelli”

Studenti osservano stampante 3D

Il problema della mancanza dell’“istinto da capello” si ripercuote su molte caratteristiche della chioma e non soltanto sul fatto che “non sappiano ricrescere”.
La sfida non consiste solamente nel forgiare i cloni con le stesse caratteristiche degli originali, ma anche fare in modo che si comportino allo stesso modo.
Alla Columbia University di New York la ricercatrice Christiano ha trovato una soluzione a questo problema, sfruttando la tecnologia 3D. Christiano ha creato una struttura in plastica che riproduce la forma esatta del follicolo.
Il capello clonato potrebbe quindi fare una prima “simulazione” o “andare a scuola” nel follicolo 3D. All’interno della struttura artificiale, i capelli possono apprendere come ricrescere dopo la prima caduta o anche a crescere nella direzione giusta.
Rimangono senza risposta le domande dei più diffidenti: come insegneremo ai capelli nei follicoli 3D a essere ricci o lisci? Come manterranno la stessa struttura?

Sfida #5: Insegnare a non impazzire

L’ennesima e fondamentale domanda dei critici è la seguente: come possiamo avere la garanzia che i capelli clonati non vadano fuori controllo? I nostri piccoli cloni filamentosi sono pur sempre dei piccoli organi e, in quanto tali, potrebbero “impazzire” e diventare tumori.

I capelli clonati sono più soggetti a paralizzarsi e ad essere cancerogeni. Per questo motivo, la FDA (Food and Drug Administration), ente governativo americano della salute pubblica, ha vietato l’impianto di capelli clonati su umani fino a quando questo rischio non verrà ridotto al minimo.

Sfida #6: clonazione dei capelli a prezzi competitivi

Ricercatrice da esperimento con provetta

Una volta vinte tutte le sfide precedenti, ne rimane una fondamentale, ovvero il prezzo del trattamento.

In Turchia i prezzi dei trapianti di capelli vanno dai 1000 ai 3000 euro come prezzo base a seconda della clinica. Con Bio Hair Clinic, per esempio, il costo base è di 1399 Euro per 2000 Grafts.

Questi prezzi sono già molto inferiori rispetto all’Europa e i trattamenti sono di altissima qualità. Alla grande domanda sulla clonazione dei capelli “quando sarà possibile?”, si aggiunge quindi un altro dubbio, ovvero “quando sarà accessibile?”.

Una volta superati tutti gli ostacoli, la clonazione riuscirà a vincere contro un avversario forte, affermato, dai grandi successi e soprattutto, dai prezzi bassi, come il trapianto con la FUE zaffiro?

Conclusione: Clonazione di capelli e sfide della scienza

La clonazione di capelli per i trapianti è ancora un’ipotesi lontana dalla realtà. L’uso di capelli clonati risolverebbe un grandissimo difetto della nota tecnica FUE, ovvero la necessità di un’ampia zona donatrice.

La clonazione di capelli è una novità ambitissima, ma ha ancora mille e una sfide da superare prima di poter essere offerta al pubblico. Oltre che a dare una buona struttura ai capelli, bisogna anche fare in modo che “si comportino” in maniera naturale.

Le sfide da superare sono numerose e non possiamo che confidare nello sviluppo della ricerca scientifica. Fino ad allora, la tecnica FUE sarà la soluzione giusta per tornare ad avere i capelli folti a un prezzo basso e soprattutto, in completa sicurezza.